Carpe diem

Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.

[Da L’attimo fuggente; originariamente in Walden, vita nei boschi di Henry David Thoreau]

Mi mancava, sì, mi mancava L’attimo fuggente. E così stasera l’ho rivisto. E non voglio dire tanto, perché sta tutto lì, in quella frase. Ma sono quelle opere che non hanno tempo, quelle opere che ti dicono qualcosa che potrebbe anche cambiarti la vita. Credo di averlo visto al liceo, la prima volta. E dire che c’avevo capito ben poco.

A lezione d’amore

Il vero scopo di questa professione non è curare le malattie. Ma prendersi cura del malato

Queste sono le parole di Hunter Doherty Adams, il medico-clown noto come Patch Adams.

Patch Adams
Hunter "Patch" Adams

Sono venuto a sapere di lui, la prima volta, tramite l’omonimo film con Robin Williams. Un bel film, che narra le vicende di Patch Adams e illustra le sue rivoluzionarie idee. Un film divertente e commovente, ma in questo caso la realtà, la visione, l’amore e l’innovazione del vero Patch Adams superano probabilmente quelle viste nel film.

Patch Adams ha portato all’attenzione del mondo intero come essere medico non voglia, e più che altro non dovrebbe dire, essere un tecnico che cura le malattie. Essere medico dovrebbe significare avere cura della persona nel suo insieme, pensando anche alle  sue emozioni, ai suoi stati d’animo.

Mi ha colpito leggere da un articolo su Repubblica di qualche tempo fa, contenente la relativa videointervista, come, secondo Patch Adams, non dovrebbero esserci insegnati a scuola solo la matematica o le lettere, ma anche l’amore.

Non credo, in realtà, che l’amore si possa insegnare a scuola, in un tempo ben definito. Perché credo che l’amore si assorba da chi hai intorno a te, in un tempo molto lungo. O che al massimo puoi svilupparlo a seguito di qualcosa di grave che ti capita, che ti fa sviluppare una nuova sensibilità, una nuova visione del mondo, come forse accadde con  gli episodi di suicidio in cui si ritrovò Patch Adams da giovane.
Credo, però, che le sue parole non vadano prese alla lettera, e sottolineino come si pensi oggi a tante cose concrete e poco a ciò che ci rende effettivamente esseri umani, almeno come penso io dovremmo essere.

Patch Adams sottolinea come pensare all’esser clown possa sminuire il suo messaggio complessivo, perché essere clown in corsia è solo uno dei  modi di donare amore.

Ho incontrato medici che non erano dotati di quella umanità necessaria per svolgere il loro lavoro, e trovo che a queste persone dovrebbe essere impedito di svolgere la loro professione. Ma non esistono dei parametri oggettivi per valutare l’umanità e l’amore, e allora, come si potrebbe fare?
Spero allora che, invece di pensare a rimuovere chi non ha tali doti umane, il messaggio di Patch Adams penetri sempre di più nella nostra società, e si comprenda cosa la parola medico deve realmente significare.

Mi è piaciuto molto un articolo di un giovane medico che ha assistito a una conferenza di Patch Adams, potete leggerlo qui. Mi è piaciuto specialmente alla fine, quando  dice

I won’t be dressed in funny clothes, or tell jokes to all my patients (mainly because I’m not so funny), but I will treat my patients with the respect they deserve, I want to see them as persons and not as a disease, I want to help as much as possible and not turn into a cold person like I’ve seen so many doctors do.

traduco (spero bene 🙂 ):

Non sarò vestito in modo curioso, o scherzerò con tutti i miei pazienti (più che altro perché non sono così divertente), ma tratterò i miei pazienti col rispetto che meritano, voglio pensarli come persone e non come malattie, voglio aiutarli quanto posso e non trasformarmi in una persona fredda come fanno tanti medici